Cari studenti e care famiglie, gentili docenti e personale ATA,
Vi invito mercoledì 6 novembre alle ore 10,00 a svolgere 1 MINUTO DI SILENZIO per non dimenticare le vittime dell’alluvione di 30 anni fa della nostra città e…per analogia…per portare nelle nostre preghiere le vittime di ogni sciagura
ambientale e antropica più recente, anche di questi ultimi giorni.
Ma facciamo un passo indietro, lungo ben 30 anni.
Avevo più o meno la vostra età: per l’esattezza avevo quasi 19 anni ed era una domenica mattina.
Ero fuori casa e ricordo di essere riuscita a rincasare tenendo per mano mia sorella, di cinque anni minore, che incredula,
non capiva che cosa stesse succedendo. Buona parte della città di Alessandria, inclusa la zona in cui io abitavo, nel giro di
poche ore rimase sommersa dalle acque. Sembrava di essere in un film…un brutto film, che fa palpitare il cuore, perché si
comprende facilmente un epilogo infausto di quanto trascorso. Sembrava allo stesso tempo di vivere un incubo, dal quale
è difficile svegliarsi, ma purtroppo quanto accadeva non era frutto di immaginazione o di una visione cinematografica. Tutto
era terribilmente vero: mancava la luce, faceva freddo, un odore terribile di nafta e gas aleggiava per le vie, le auto
galleggiavano senza una meta e nessuno sapeva esattamente cosa fare.
Tutto questo colpì anche la nostra scuola e le immagini che abbiamo pubblicato qui rievocano i ricordi amari che molti docenti, personale amministrativo, tecnico e collaboratori oggi ancora sanno raccontare nei minimi dettagli.
Il nostro atrio, la nostra bellissima Aula Magna, i laboratori ai piani seminterrati…tutto perso, tutto coperto dal fango e dal
male di quel terribile 6 novembre.
A distanza di 30 anni tutto è cambiato ma nulla è dimenticato: chiedete ai vostri genitori, ai vostri nonni, a qualche amico di
famiglia e troverete sicuramente qualcuno disposto a raccontarvi gli orrori di quei giorni, ma anche la solidarietà
incondizionata e il lavoro di squadra che affiorò ovunque, nelle strade sporche e infangate, nei cortili, nelle cantine, a anche
nella nostra scuola, che all’epoca per me era (pensate un po’) la mia prima sede universitaria.
Guardate attentamente le foto di quegli anni, osservate i volti delle persone e la caparbietà di chi non si è lasciato sopraffare
dal dolore e dalla disperazione. Quando si tocca il fondo, si deve sempre trovare la spinta per risalire e per accettare nuove
sfide.
Questo è il “Volta” oggi: abbiatene cura, è una scuola che ne ha viste davvero “di tutti i colori” ma che ha sempre avuto,
grazie a una comunità scolastica eccezionale, la forza di andare avanti e di migliorarsi.
In questo minuto di silenzio pensate a come potevano essere queste aule e questi corridoi 30 anni fa, riflettete anche sui
pensieri e sulle emozioni di quelle ragazze e di quei ragazzi che oggi sono donne e uomini ormai adulti, affermati e
sicuramente più forti, pensate anche a chi non ce l’ha fatta e dedicate loro una preghiera, ciascuno seguendo il proprio
credo e le proprie inclinazioni.
Siate felici di quello che avete e non date mai nulla per scontato.
La scuola può darvi molto nella vita ma è dentro voi stessi che dovete trovare la forza per affrontare il futuro e per non
arrendervi davanti alle difficoltà, anche le più inaspettate e dolorose.
Con affetto
La vostra preside
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